Alla

vigilia alla fine non ha nevicato. Sembrava fosse sulla buona strada, un dì in effetti era scesa per qualche minuto della roba bianca dal cielo, ma poi era bastato che si alzasse per qualche minuto la temperatura ed a ora di pranzo ormai non era rimasta che qualche chiazza bagnata sul terreno. Jin ne era rimasto un poco deluso. Ci sperava. Ne aveva sentito parlare di sta roba strana, fredda, bianca, che leggera cade dall'altro e ricopre tutto e lo ricolora, fregandosene di cosa stia ricoprendo, semplicemente lo fa. Ne aveva sentito parlare. Come anche del fatto che una volta posatasi si compattasse, la si potesse raccogliere, farne dei pupazzi, fortini, casette immaginarie, anche delle palline da tirarsi contro l'un l'altro in finte battaglie senza provocare nessun ferimento, uno gioco, uno sfogo condiviso con altri, di quelli che al massimo ti lasciano i vestiti bagnati ma niente più. Ne aveva sentito parlare, come anche del fatto che alcune persone si mettevano degli stecchi sotto i piedi, altri due alle mani, e vi scivolavano su veloci se in pianura, mentre se dalla cima di una collina sfruttando la sua scivolosità si scagliavano fino a valle. Altri ancora invece tra i due stecci interponevano un sedile e si lasciavano scivolare a valle. Come facessero poi a frenare è un'altro discorso, ma tanto senza neve ne' colline in zona il problema non si poneva neanche. Tanto che poi uscì il sole. Anche se un sole ormai invernale, quello pensava di conoscerlo. Sopratutto quello estivo. Nelle ore centrali della giornata, sommate alle temperatura stagionali, qualche volte gli aveva creato dei problemi, almeno lì in città. Gli si era offuscata la vista. Nei meandri dell'asfalto gli era sembrato quasi di vedere delle pozze d'acqua. Che poi nei deserti diventano delle illusioni tali da sembrare delle oasi. Ma chi le vedeva, si chiedeva Jin, vedeva anche le palme? Una domanda quasi sciocca potrebbe sembrare, ma alla illusione ottica si immaginava anche sommare la stanchezza di un viaggio nel caldo deserto, e non lo avrebbe stupito se si fossero formate anche delle allucinazioni. Nel freddo delle montagne, sopra determinate altezze, diversi scalatori addirittura vedevano delle persone, con cui dialogano, viaggiano e quant'altro, almeno così aveva letto su alcune riviste. Mai era stato a determinate altezze e non vedeva perché rischiare la vita per poter solo dire di avercela fatta. Trovava che vi fossero molte cose da scoprire, senza rischiare l'unica vita che si ha. E anzi, accantonata l'idea della neve, era tornato il sole, il cielo terso e quindi pronto a rimettersi in movimento.

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