Poi

Poi l'altro giorno scrivevo di come camminare su di un sentiero ma ascoltare i suoni e quant'altro e alla fine mi stavo per incartare su di Genova. Ora quel sentiero non so se lo ho finito di percorrere, credo di essere ancora lì, e tantomeno credo di esser arrivavo a Zena. E' molto tempo che non ci passo, in realtà solo qualche mese, ma ormai a Settembre iniziato il fatto che anche quaest'anno non ci sia stato il "Genova Urla", di solito ad inizio agosto, fa sentire qualcosa che manca. Casualmente negli ultimi giorni ho indossatto la maglia dell'edizione del 2013, la prima, l'unica cui non sono stato. Ma il disegno mi piaceva, Giant's Lab, e tant'è. E' stato poi dal 2014, l'anno dei Belzebong headline, che ho iniziato a partecipare (e anche a procurarmi magliette a tema musicale, cosa che da ragazzo evitavo in quanto la musica all'epoca andava ascoltata e basta, e non indossata). Da quell'estate ad agosto è stato un appuntamento fisso fino al 2017. Non sono pochi quattro anni. E' passato molto tempo. Cambiate le edizioni. Cambiati i gruppi sul palco. Alcune sorprese, altre conferme. E una città cui è diventata abitudine continuare ad andare a trovare. Di volta in volta scoprire qualcosa. Ogni volta perdercisi. Sì. Ogni volta mi ci perdo. Con piacere. E tante cose ancora da trovare. Una "avventura" fu trovare  in piazza Matteotti, pieno centro, la targa dedicata a Kōstas Geōrgakīs, giovane greco che all'età di 22 anni si diede fuoco per protesta contro la situazione politica in Grecia. Targa semi nascosta sul lato delle scale di Palazzo Ducale. Quanto era giovane e quanto a fatto. Il 19 Settembre ricade la ricorrenza e credo che vada ricordato.
Pensare a situazioni di questo tipo dovrebbe incoraggiare ad andare avanti, a riprendere il cammino e a non fermarsi.

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